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La FIFA mette in campo l’AI Vision

L’ingresso del VAR nei massimi campionati di calcio, delle varie nazioni, non ha avuto l’effetto sperato, ovvero la riduzione significativa dei ricorsi da parte delle squadre nei confronti dell’operato dell’ arbitro in quanto questo è libero di selezionare la migliore inquadratura per valutare la presenza o meno di un’infrazione in particolar modo per le azioni di fuorigioco, causando in aggiunta un allungato dei tempi anche di diversi minuti spezzando i ritmi di gioco delle squadre.

Il massimo organo calcistico internazionale ovvero la FIFA (Fédération Internationale de Football Association) ha dichiarato su Forbes che ha iniziato a lavorare su un sistema dotato di Intelligenza Artificiale per la valutazione del fuorigioco, in modo da coadiuvare l’arbitro nelle decisioni di gioco.

Il sistema utilizza la Computer Vision per il tracciamento ottico, questa tecnologia è già in uso nel mondo del calcio, e non solo, è utilizzata per l’analisi delle prestazioni degli atleti, dove il sistema attribuisce ad ogni giocatore un punto, e lo segue per tutto il tempo di gioco.
Similmente l’intelligenza artificiale attribuisce da 15 a 20pt per ogni giocatore in modo da andare a ben definire gli arti dello stesso. Sulla base di questi punti elabora una linea di fuorigioco e verifica la posizione del giocatore avversario rispetto alla posizione della palla in un determinato momento.

La rete neurale adotta una modalità di auto apprendimento definito Machine Learning, questa modalità di apprendimento ha necessità di tempo per poter ottimizzare al meglio i dati fornite e le immagini analizzate, in quanto deve poter riconoscere la composizione delle squadre ed escludere autonomamente la terna arbitrale durante le valutazioni, creando l’esigenza di portare questa tecnologia direttamente in campo.

Johannes Holzmüller delegato FIFA ha dichiarato a Forbes che il primo l’addestramento sul campo, dell’intelligenza artificiale, è stato nell’ultimo Campionato Mondiale per Club del 2019 con risultati incoraggianti, ma ha aggiunto che per ottenere un’ottima precisione di questo strumento è necessario continuare l’addestramento, di fatti sussiste una collaborazione con alcuni club per permettere il proseguimento dell’addestramento della rete neurale artificiale.

Il debutto potrebbe avvenire nel giro di qualche anno e porterà sicuri miglioramenti mettendo a tacere le così dette “chiacchiere da bar”  oltre che a velocizzare il gioco.

In ultima battuta Holzmüller ha affermato che come l’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo dalla medicina al marketing, così cambierà il mondo del calcio, e non esclude che altre sistema di intelligenza artificiale possano subentrare in aggiunta nel prossimo futuro.

AI Visual migliora il modo di fare agricoltura

Come stiamo imparando a comprendere l’Intelligenza Artificiale riesce ad entrare in tutti i campi ottimizzando e migliorando le attività dell’uomo e tra queste una delle più antiche è la cura dei campi e delle piantagioni volte all’alimentazione umana ed animale.

Nessuno ipotizzava che questa nuova tecnologia potesse entrare anche in questo settore così ricco di storia e di esperienze umana tramandate di padre in figlio, ma come stiamo scoprendo in realtà in ogni ambito umano frutto di ragionamento ed ancora di più di esperienza l’IA può essere applicata con ottimi risultati.

Oggi parleremo di una tecnologia tutta Italiana sviluppata tra il 2016 ed il 2017 la quale ha vinto anche il Watson Build Challenge 2017 Italiano prima ed Europeo poi, il suo nome è BioBot Guard, questa implementa al suo interno delle tecnologie di ultima generazione come i droni, le immagini ad alta risoluzione e geo-referenziate, il riconoscimento visivo mediante deep Learning tutto questo al fine di indentificare gli insetti dannosi per le coltivazioni, identificando grazie alla georeferenziazione la zona a rischio o appena colpita, dove la rete neurale comprende quale agente lesivo è in atto ed interviene inviando dei droni con il fito−trattamento specifico o mediante la posa di insetti antagonisti all’agente lesivo.

Il test di prova per il BioBot Guard è stato effettuato nei campi di coltivazione delle famose patate bianche DOP di Oreno. Questa particolare tipologia di patata che ha rischiato e rischia tuttora l’estinzione in quanto anche se molto buona è poco produttiva inoltre è spesso attaccata da alcuni insetti nocivi come la Dorifera, che ne riducono maggiormente la produzione. La rete neurale che ha fatto volare i droni sui campi di patate ha catturato le immagini geo-referenziate che hanno permesso di identificare l’agente lesivo e far agire i droni nei siti specifici, tutto in piena autonomia macchina, con risultati sorprendenti.

Il  BioBot Guard sfrutta un sistema di IA avanzata chiamata Cognitive Computing, ed è il secondo step dopo il Machine Learning che resta fondamentale per l’intelligenza artificiale.
Il CC di fatti permette di imparare mediante l’esperienza anche in nuovi contesti, proprio questo permette di aprire, questa tecnologia su ambiti diversi come i fiori, o i vigneti, dove in California ed in Australia hanno estensioni smisurate e l’uso di droni per mappare, individuare malattie o insetti nocivi per trattare le colture può rappresentare una svolta agricola, con importanti effetti positivi dal lato economico.

Il Cognitive Computing sarà il futuro dell’intelligenza artificiale in quanto potrà essere adottato in diversi settori, svolgendo ruoli di prima importanza per l’economicità delle aziende, inoltre potrà essere adottato nelle piccole e medie imprese in quanto acquisirà in autonomia le competenze per migliorare la gestione e quindi i profitti dell’azienda stessa.